Sicurezza informatica: il 60% delle aziende di sanità italiane rischia il furto di dati

29/09/2021 | Privacy, Sicurezza, Tecnologia

È allarme sicurezza informatica nelle strutture sanitarie in Italia.
Parliamo di data breach, cioè furti di dati personali dei pazienti, cartelle cliniche comprese.
Il 60% delle strutture sanitarie pubbliche e private rischiano il furto dei dati sensibili dei propri utenti.
Questo emerge secondo l’analisi condotta ad Agosto dagli esperti di Swascan prendendo a campione le prime cento strutture italiane in base a reputazione, fatturato e dimensione.

Dalle loro ricerche abbiamo stabilito che il numero totale delle strutture a rischio sono 942:

  • solo 4 sono in salvo (parliamo del 20%)
  • altre 4 hanno un rischio tra 1 e 25 (20%)
  • 7 aziende tra 26 e 50 (35% delle strutture messe sotto esame)
  • 5 aziende con oltre 50 e più di cento di rischio di vulnerabilità

È stato anche riscontrato che sulle 20 aziende sottoposte all’analisi: su un risultato di 239 indirizzi IP ci sono 579 porte esposte.
Tra i mezzi utilizzati maggiormente ed esposti al furto dei dati troviamo quelli di protocolli web non cifrati e posta. Il totale delle e-mail attaccate è addirittura di 9.355.
Inoltre lo studio arriva in un momento abbastanza delicato per gli esperti di cybersicurezza in Italia, già alle prese con gli attacchi informatici ai sistemi della Regione Lazio e dell’Ospedale San Giovanni di Roma.

Da Swascan spiegano “Un mercato particolarmente appetibile per la criminalità dove una cartella clinica rubata può valere fino a mille dollari”. Si pensa che alla fine del 2021 questi attacchi verranno quintuplicati.
Swascan conclude dicendo che “Le evidenze di criticità mostrano come le aziende sanitarie sono facile preda di attacchi ransomware, più è debole il perimetro e maggiore sarà la probabilità che si verifichino minacce di questo tipo”.

Questi attacchi consistono in un solo click, in pochi secondi e tramite una semplice email il computer viene manomesso, i dati vengono crittografati ed i sistemi bloccati.
Si può immaginare che persino una sala operatoria o un reparto di terapia intensiva possono essere bloccati.
Questo episodio è accaduto in alcuni Paesi durante l’emergenza coronavirus e portata alla normalità solo dopo il pagamento di un riscatto.

È certo, però, che bisogna prendere in considerazione molto seriamente questo tipo di problematiche per limitare al minimo le possibilità di attacchi informatici e, soprattutto, di furti di dati riservati.

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