Da circa dieci anni a questa parte Internet è cambiato, si è venuta sempre più a perfezionare quella che oggi viene definitiva come “Era della Digital Transformation e dei Social”. Sono cambiati gli utilizzi e i dispositivi dai quali si accede alla Rete e l’età in cui si inizia ad usare. Non per questo è la cd. generazione dei nativi digitali.
Con l’avvento del mass market e dei cyber users si sono venuti definitivamente a delineare punti di forza e punti di debolezza che devono essere ben valutati, onde evitare di fallimenti ed errori grossolani. Vediamo di capire meglio che cosa sta caratterizzando l’attuale scenario dei Social e, in particolare, abbiamo chiesto all’Esperto che cosa ne pensa a proposito del Datagate e del caso FB-Cambridge Analytica.
Internet e l’Era della Digital Transformation: a che punto siamo?
Dall’analisi dei dati provenienti da 239 Paesi, è emerso come il numero dei cyber user connessi ad Internet nel mondo abbia sorpassato la soglia dei 4 miliardi di persone.
Si tratta di un dato storico che ci fa capire come oggi più della metà della popolazione mondiale “viva” in un mondo virtuale e parallelo a quello fisico e reale. Si pensi che più di 250 milioni di utenti si sono connessi per la prima volta nel 2017 e, accanto alla Digital Transformation e all’Era Fintech, si è venuto sempre di più ad affiancare il successo dei Social Network che hanno registrato grandi “balzi” in avanti.
E il Bel Paese? L’Italia è tecnologicamente ancora indietro rispetto a molti altri paesi del mondo: spesso si sente lamentare “Si stava bene quando non c’erano i computer”, “Internet sta rovinando il mondo” e simili. C’è ancora una sorta di “ignoranza” diffusa all’interno della popolazione italiana confermata dai dati statistici.
“Solo il 73% della popolazione vive online (circa 43 milioni di persone) e 34 milioni sono gli utenti attivi sui social media. Lo scorso anno si è stata registrata una crescita di 4 milioni di persone connesse ad Internet (+ 10% rispetto all’anno precedente) e una crescita di 3 milioni di utenti sui social media (+ 10% rispetto all’anno precedente)” (Fonte dati: Hootsuite, Piattaforma di social media management più utilizzata a livello mondiale).
E i Social? Facebook, LinkedIn, Twitter etc. sono sempre popolari ed utilizzati anche dal bacino di utenti con una “scarsa” cultura informatica.
Datagate: Facebook “trema”
Il successo dei Social Network è decretato sempre di più dalla facilità di utilizzo e dalle piattaforme user friendly, oltre che dalla possibilità di rappresentare il proprio orientamento, gli interessi, lo status professionale/lavorativo, generare “reti” personali e ottenere feedback e commenti.
Facebook è tra i Social più popolari ed utilizzati, il quale espleta un ruolo ancillare ai siti web ed agli E-Commerce e, talvolta viene definitivamente a surrogarli.
Nelle ultime settimane è al centro delle polemiche e della cronaca per il caso “Datagate” che ha fatto “tremare” Facebook, anche su mercati finanziari.
“L’azienda di Mark Zuckerberg ha sfruttato a proprio vantaggio i dati ottenuti su diverse decine di milioni di utenti in modo improprio e per i propri fini”: a denunciarlo è un ex manager della società della Silicon Valley.
“Tutto orribile quello che accadeva […] reperire dal social network dati protetti e utilizzarli per i propri scopi era una pratica di routine per molte aziende e Facebook fingeva di non vedere”, commenta l’insider del gruppo Usa, Sandy Parakilas.
“I dati personali e le informazioni private di milioni di utenti Facebook sono stati rubati e utilizzati per i propri fini da diverse società, non solo Cambridge Analytica, che si è servita delle informazioni per manipolare le elezioni presidenziali Usa”.
Lo stesso Parakilas al Guardian ha dichiarato di aver messo in guardia i Dirigenti dell’azienda guidata da Mark Zuckerberg dai rischi di violazione della privacy. Secondo le rivelazioni del New York Times e del Guardian, Cambridge Analytica, società un tempo presieduta dall’ex consigliere di Donald Trump e coordinatore della sua campagna elettorale Steve Bannon, avrebbe violato 50 milioni di profili Facebook per utilizzarli a fini elettorali.
Abbiamo chiesto il parere anche ad un Esperto che ha rilasciato una sua considerazione personale sul caso FB-Cambridge Analytica e sull’importanza che il Social riveste per i cyber users.
“Per un semplice e banale principio chi sbaglia deve pagare e su questo non c’è alcun dubbio. Internet e i social sono un mondo virtuale dove si possono reperire informazioni utili in un istante, si possono rincontrare vecchi compagni di scuola o parenti lontani e […] non è proprio tutto da buttare. Forse per “moda” si stanno eliminando parecchi profili del social network in questione ed a farlo sono spesso persone che fino al giorno prima pubblicavano ogni singola azione giornaliera e la qualsiasi informazione anagrafica privata ignorando l’aspetto della propria privacy.
Personalmente penso che denaro chiami denaro e nel web la maggior parte dei guadagni sia generata da circuiti pubblicitari, la privacy non è una cosa da sottovalutare ed il furto di dati dovrebbe essere una cosa davvero grave; le illegalità andrebbero sempre rase al suolo e le mele marce all’interno delle organizzazioni che pensano a lucrare sempre e dovunque andrebbero rimosse”.
Jacqueline Facconti